martedì 24 febbraio 2015

INNUMEREVOLI OMBRE #3 [COMMENTO]

Nel post precedente, QUI per la precisione, ho scritto qualcosa sulla casa di produzione indipendente 4AM, commentando il primo corto pubblicato su youtube della serie Innumerevoli Ombre. 
E come potrete leggere, ne sono rimasto molto soddisfatto. 


Continua il viaggio nella tradizione leggendaria e misterioso del Bel Paese. Dopo il caldo sole di una Brindisi dal profumo di fieno e il freddo nord in una Gorizia boschiva e selvaggia, ci troviamo ora a Gubbio, nel centro, circondati dagli Appennini e le tinte bluastre di una notte mostruosa. 
Come da solito copione sceneggiato da Antonio Micciulli, anche in questo capitolo l'ambientazione si mescola di elementi soprannaturali e terreni, di gente comune, concreta. L'elemento che più conferisce quel tocco di forte caratterizzazione italica ma soprattutto di una connotazione decisamente autentica è ovviamente il dialetto. 
Che completa il bellissimo progetto. 

Il capitolo stavolta inizia con un carico di azione e horror che ricordano per sommi capi le eccezionali ambientazioni di X Files. I suoni e la shaky cam danno vita ad una creatura mai vista ma solo percepita, un mostro che uccide e divora. Il dramma si condensa su una massaia che perde il marito e costringe il figlio a diventare "l'uomo di casa". E si ha quindi quel tocco sopracitato di concretezza e conservatorismo tipico delle realtà rurali e contadine. Ma l'intreccio prosegue nel solito inquietante mondo del Micciulli, regalandoci poi un finale ad alta tensione. 

Delle tre Innumerevoli Ombre è il più ombrato, il meno evidente e il migliore finora. Si basa su un pathos, una continua minaccia di qualcosa, che resta ombra, appunto. La bravura, come già segnalato, è nel dare personalità al racconto, allontanandoci dal classico cliché del corto horror con sangue e splatter.
In attesa del capitolo conclusivo, 

QUI il terzo racconto:



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