venerdì 5 aprile 2013

Bullet To The Head - Jimmi Bobo [Recensione]






La cosa bella del 2013 è che ritornano vecchie primedonne del passato, che hanno in parte vivacizzato la mia infanzia e entusiasmato con i loro film duri e maschi: parlo di Schwarzenegger e Stallone.
E con gli occhi lucidi e un continuo zittire chi mi dava dell'illuso perchè un film del genere potesse essere bello, ho visto Bullet To The Head.

Jimmy Bobo (Sylvester Stallone) è un sicario a cui uccidono il compagno d'affari. Per scoprire la verità dovrà allearsi con un poliziotto (Sung Kang) , rimasto solo dopo che gli stessi malavitosi gli hanno assassinato il partner della sua pattuglia.
Ma tra corrotti e ricchi uomini d'affari, la strada sarà tortuosa.

Di solito il film d'Azione è il genere che più di ogni altro si presta ad una superficiale visione; perchè è quello che si va a vedere per rilassarsi, spegnere il cervello e di conseguenza non frega molto se sia cervellotico e ben costruito, tanto resterà sempre un film relegato ai gradini più bassi del giudizio soggettivo.
E invece no.
Come qualsiasi altra categoria cinematografica, esso dev'essere giudicata nel merito; come in questo caso.
Uno vede il poster, legge gli interpreti, si ricorda di Rocky e spara: questo film sarà-di-mazzate. Niente di più sbagliato.
O meglio: non del tutto errato il ragionamento.
Partiamo dal regista: Walter Hill.
I Guerrieri della Notte, 48 Ore, Danko, sono i titoli che in molti ricorderanno. Film infarciti di sano maschilismo, botte da orbi, e una leggera ironia truce a metà strada tra un cinema d'impatto e uno da risse da bar.
Un cinema, il suo, poco colorato e molto greve: un classico dell'Azione anni '80 - '90.
E poi c'è Sylvester Stallone, un attore che non ha bisogno di presentazioni dato il suo lungo curriculum tra interpretazioni e regie memorabile e altre dimenticabili. Stavolta lavora in coppia con l'ormai navigato attore sud coreano Sung Kang (Fast&Furious, The Shield, CSI, Ninja Assassin).
Sullo sfondo i villains rappresentati da Slater, Mr Eko di Lost (Adewale Akinnuoye-Agbaje) e infine un irriconoscibile Jason Momoa (Game of Thrones).
Cos'è, dunque, Bullet to the Head tradotto simpaticamente in Jimmi Bobo?
Una pellicola ad alto tasso di testosterone con battute taglienti e una regia svogliata; un tentativo di riportare quelle scazzottate livide di una volta.
Ma senza riuscirci.
Quello che resta infatti, è solo un filmetto simpatico, con uno Stallone divertente ma malinconico e una resa da serie televisiva.
Un produzione ispirata dal fumetto francese Du plomb dans la tête di Nolent che perde nella resa visiva.
Un vero peccato perchè si inizia bene e si finisce male; accellerando a ripetizione la trama e regalandoci solo nel finale un combattimento a colpi di asce molto interessante.
Carina la colonna sonora e molto scarna la fotografia, sicuramente dovuta ai limiti del budget.

marcodemitri®

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