domenica 20 gennaio 2013

Flight [Recensione]





Ho sempre amato le pellicole forti, dure, che sanno raccontare storie borderline. Senza ingenuità.
Certo non esente da difetti, neppure un capolavoro, ma Flight è un riuscito sviluppo di una odissea poco digeribile.

Il capitano Whip Whitaker (Denzel Washington) è un alcolizzato e cocainomane e sarebbero fatti suoi se non facesse il pilota di aerei di linea.
Proprio durante uno dei suoi voli di routine che succede l'impensabile: un'avaria di un componente del motore fa precipitare l'aereo. Ma grazie ad una straordinaria intuizione, il capitano riesce a salvare i passeggeri.
Il problema è che gli esami tossicologici riveleranno droga e alcool nel sangue. E così il passo da eroe a nemico è breve.
Tra sensi di colpa e accuse, il suo inferno terminerà con non poche cicatrici.

Nel favoloso mondo di Zemeckis, segnato dal capolavoro della trilogia Ritorno al Futuro, il gigionesco Forrest Gump, l'esperimento meta cartoonesco Chi ha incastrato Roger Rabbit e alcune porcherie, Flight rappresenta un momento alto della sua filmografia. Armato di una sceneggiatura potente e politicamente scorretta, con solo alcuni nei dovuti ad una migliore resa nella trasposizione da carta a schermo, il film offre spunti di riflessione sul significato della redenzione. Ma non solo. Denzel Washington, che finalmente ci regala una interpretazione autentica, come non si vedeva da John Q tanto per intenderci, è un personaggio dilaniato tra volontà di cambiamento e accidia. Perfettamente ritagliato nel suo spazio, il capitano è il buono e il villain allo stesso tempo. Ma un'altra riuscita della pellicola è rappresentata dall'uso senza moralismo di fumo, alcool e droga. Quasi stampati sul volto paffuto e l'entrata in scena demoniaca con tanto di "Sympathy for the Devil" del meraviglioso John Goodman. A completare il cast, ottimi Don Cheadle e Bruce Greenwood.
Esemplare anche il modo di presentare la religione come contorno pungente.

Dunque un film riuscito, ben interpretato e diretto.
Di quelli che sanno come comunicare e colpire.
E che lasciano in bocca un vago sapore della massima "prima o poi tutti i nodi vengono al pettine".

Super - Consigliato.

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