"La gente ha paura di buttarsi nel traffico dell'autostrada a Los Angeles" è l'incipit di Meno di Zero, primo romanzo di Bret Easton Ellis. Nella semplicità del periodo, a fine lettura, "Paura di buttarsi" è il soggetto di una storia borderline: un ritratto generazione pornografico e anaffettivo.
The Canyons non è altro se una sua riproposizione.
Christian (James Deen) è un edonista produttore cinematografico che, per divertimento, filma gli incontri di sesso a tre con la compagna Tara (Lindsay Lohan). Nella città degli angeli, gli equilibri emotivi delle loro vite, tra soldi, sesso e droga, subiranno un duro colpo con l'arrivo di Ryan (Nolan Gerard Funk), un aspirante attore.
E in una spirale di violenza, poi, il triste epilogo.
Un quartetto di personaggi complementari, Christian (manipolatore), Tara (falsa ingenua), Ryan (bello di buone speranze) e Gina (apparentemente innocua), annoiati e tormentati, cercano di stimolare le loro esistenze oltre le loro possibilità, al di la dei limiti.
The Canyons è crudo e non scende a compromessi con la finzione: violenta lo spettatore con dialoghi ed immagini esplicite.
Ellis, per la prima volta sceneggiatore, così ripropone l'Ellis scrittore e non è difficile individuare una somiglianza tra Christian e Patrick Bateman di American Psycho. È, infatti, nella lucida follia del meschino protagonista, nella sua ricerca analettica di infliggere dolore, il modo attraverso il quale la sceneggiatura cerca di costruire il climax.
Con un ritmo che non c'è, purtroppo.
Paul Schrader ce la mette tutta per trasformare le premesse in un piccolo gioiello. Il compito gli si presenta arduo per due motivi: da un parte un gioco di contenuti dal minimalismo poco apprezzabile se non in una narrazione scritta e dall'altra una recitazione amatoriale e superficiale.
Con l'intento di smascherare la crudeltà del mondo della produzione cinematografica, la pellicola è ancorata a soli tre momenti ritmicamente interessanti, non proponendo nulla di nuovo. I tre atti della drammaturgia scenica sono chiusi in una monotona riproposizione dei personaggi con una vacua evoluzione.
Il casting resta solo un'operazione di marketing poco riuscita: James Deen, conosciuto negli ambienti del porno per i ruoli di rough sex e weird, alla prima prova in un film non pornografico e Lindsay Lohan, ex bambina prodigio Disney a ventisette anni ne dimostra il doppio.
Colonna sonora electro indie al servizio di una fotografia aguzza e fredda.
Con un risultato più simile ad un poco elegante vaffanculo, lo scrittore perde il parossismo dei suoi romanzi in cambio di una fredda elaborazione.
Per colpa di una paura di buttarsi in un ambiente che non gli appartiene, forse.
marcodemitri®
lunedì 2 dicembre 2013
domenica 1 dicembre 2013
Paul Walker [RIP]
Non un grande attore ma una bella presenza, lo voglio ricordare così, Paul Walker, la star di Fast and Furious.
Parte di quel gruppo di personaggi che, a suo modo, ha segnato una epoca; ritagliandosi un posto nell'immaginario collettivo degli action su due ruote.
Sarà ricordato tra vent'anni per uno dei più bei film d'azione di questo decennio: Fast and Furious 5 ed interpretò un ruolo anche in Flags of our fathers di Eastwood per un progetto più maturo.
Con il sorriso e lo sguardo da sbruffone, morto, ironia della sorte, in un incidente stradale.
Qui la mia clip preferita.
marcodemitri®
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