mercoledì 28 novembre 2012

Prometheus [Recensione]






”Avevo bisogno di riavviare il franchising.”

Immagino una conversazione con il regista Ridley Scott su Prometheus, di fronte una birra, al buio, lui mezzo ubriaco e io cosciente. E non saprei, questa potrebbe essere la sua risposta più simpatica e per la quale potrei perdonarlo.

No, perché di un “prequel” come lo chiamano ad Hollywood non ce n’era realmente bisogno.
Alien era un film perfetto. Era, appunto. Perchè ora non avrà altro che questo film come metro di paragone.
Alien è stato LA fantascienza. Un film che miscelava egregiamente anche componenti horror e thriller, regalando una sensazione di puro terrore “spaziale”.
Per non parlare di una regia magistrale con tocchi di puro estro artistico.
E con Ripley, ovviamente.

Parliamoci chiaro, il film non può essere paragonato ad Alien per una serie di motivi.
Non solo per la mancanza di una storia credibile, ha dei buchi nella sceneggiatura abissali, qualcosa che nemmeno Jonhatan Nolan riuscirebbe a sostenere, ma manca di quel tocco, quel non-so-che capace di trasformare uno Xerox in un Macintosh.
Perché la sensazione di paura che attanagliava lo spettatore era palpabile, autentica. Qualcosa che solo un genio del fumetto, Moebius, riusciva a regalare nella sua collaborazione al concept act dell’Alien.
Qui invece è tutto programmato, e lo scenario, ricordiamo dieci milioni spesi solo per il reparto visivo, tolgono enormi quantità di energia alla storia. Una ricerca di perfezione stilistica fine a se stessa. Ed infatti, la pellicola può essere solo vista per la bellezza visiva. Anche se a questo punto è molto meglio farsi regalare uno di quei dvd con catalogo di video ad altissima definizione per far risaltare la bellezza del televisore.
Purtroppo accade questo, la potenza economica non sempre è indice di successo artistico. Lo abbiamo visto anche con Nolan. Un regista che con un budget risibile è riuscito a sfornare una vera perla come Memento ma con uno più è riuscito a metà.
E allora di chi potrebbe essere la colpa?
Beh, se c’è un uomo come Damian Lindelof a scrivere la sceneggiatura un pensierino ce lo farei.
E senza le musiche Jerry Goldsmith e solo con un sempre più bravo Fassbender e un ottima Theron non si riesce a salvare la spedizione, se circondati da attori monoespressivi e poco credibili nel loro ruolo di scienziati.

Prometheus, dunque, è l'ennesima dimostrazione che avere un budget stratosferico e un regista con i controcazzi dietro, non basta per creare qualcosa di epico.
Anzi, a volte si riduce al solito spettacolo visivo e superficiale, un dare sfoggio della propria onnipotenza economica, e regalare un mediocre e scontato film di due ore. Un qualcosa che non solo sa di già visto, ma che è inutile perchè non aggiunge quasi nulla alla trama.

Insomma prequel, reboot, remake e sequel, è il caso di dire che "escono da tutte le fottute parenti".




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