mercoledì 28 novembre 2012

Skyfall [Recensione]





Premetto che James Bond l'ho conosciuto da poco, due giorni per la precisione.
Giusto il tempo per vedere Casino Royal e Quantum of Solace.
Giusto il tempo per innamorarmene.
Sì, perchè sono generi di film che o ami o odi.
O che apprezzi o disdegni.
Certo, mi mancano venti film e uno smoking per essere un fan.
E posso solo giudicare questo nuovo capitolo, Skyfall, come film in sé, e non come un film della saga.
Complice il successo ottenuto dalla trilogia sull’uomo pipistrello, Mendes sceglie la via dell’oscurità per mettere in scena il suo capitolo.
Come sempre, inizio rocambolesco.
Bond deve recuperare un cd contenente i nomi di tutti gli agenti infiltrati nelle organizzazioni terroristiche mondiali.
Qualcosa va storto, e si ritrova con un proiettile in una spalla.
Colta l’occasione per uscire momentaneamente dai giochi, si prende del tempo per pensare. Ma quando un anarco – terrorista, che fa molto Joker, assale la sede dell’MI5, è costretto a ritornare.
E ricominciare da dove aveva lasciato.
Sam Mendes porta sul grande schermo un raffinato film d’azione, con tocchi glamour e grandi interpretazioni.
Sceneggiatura robusta dall’azione ben calibrata, che riesce persino a far passare inosservato il bellissimo Casino Royal.
Pregevoli i vari omaggi al cinema di 007; anche per chi, come me, non ha mai visto un film "storico" della serie.
Come Enzo Paolo Turchi insegna, da un grande capello ossigenato derivano tante battute infelici. Ed infatti, Bardem, dal capello biondo con una brutta ricrescita, inscena un villain da oscar.
Una interpretazione che risente molto della presenza di Ledger.
E di cui gli unici sui limiti sono il poco spazio dedicatogli, e la sua voglia di strafare. Che lo rendono a volte “fuori controllo”.
Applausi per le altre interpretazioni, ad iniziare dalla Dench, passando per Fienes e concludendo con il migliore Daniel Craig.
Non storcete il naso per Heineken e barba, Bond funziona maggiormente se moderno; e non ridotto ad un cumulo di cliché dalla penna esplosiva.
Skyfall è dunque una grande iperbole, che pone Bond davanti al passato e cerca di individuarne quali sono stati i suoi punti nevralgici, con lo scopo di eliminarli.
Ma la domanda è: può un personaggio come lui essere ancora attuale nell’era dei robot su Marte?
Al pubblico, o meglio al botteghino, la risposta.
Da segnalare le straordinarie scene d’azione e i deliziosi titoli di testa.
Cavolo, riescono persino a farmi piacere una canzone di Adele.



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