giovedì 27 dicembre 2012

Homeland - Stagione 1 NO SPOILERS [Recensione]



Dopo otto anni di prigionia in Iraq, il soldato Nick Brody viene ritrovato. Ma per l'agente della CIA, Carrie Mathison, qualcosa non torna; troppi misteri si celano sul suo improvviso ritrovamento. In un'America ancora devastata dal 9\11, condurrà indagini segrete, ostinata più che mai a scoprire la verità.

Ma Homeland, cos'è
Parliamoci chiaro: la grande fortuna del serial è da ricondurre per l'80% alla magistrale interpretazione di Claire Danes. 
Ipnotica, carismatica e folle.
Ma il restante 20% è merito del grande intreccio sviluppato a volte bene e a volte male, dell'ottimo cast e da un certo nazionalismo sinistro americano. 

Per un momento, lasciamo da parte le varie cadute di stile in Lost; prendiamone solo i pregi. 
Come Twin Peaks una decina d'anni prima, Lost ha rielaborato la struttura ad incastro: il racconto corale ricco di misteri e colpi di scena che snodano la trama principale in via non più orizzontale, ma verticale; fornendo episodio dopo episodio, goccia a goccia, dettagli e frammenti per scogliere dubbi solo nell'ultima puntata o nell'ultima stagione. 
Homeland fa questo purtroppo per solo sette puntate; perchè sebbene riesca a mantenere vivo l'interesse fino la fine, il climax ci lascia subito mentre si assiste alla trasformazione del serial in un drama con una trama unica e poco brillante. Ad impedire che l'ottimo lavoro svolto coli a picco, intervengono però un'ottima regia e grandi interpretazioni, come scritto poco prima. 
Le puntate più belle sono dirette da Michael Cuesta, una celebrità per Dexter e Six Feet Under, tra le quali possiamo annoverare oltre il pilot e Grace anche la season finale; che nonostante sia bruttina, apre risvolti interessanti per una seconda stagione potenzialmente intrigante. 

Riempiendo il vuoto lasciato da un gigante dell'intrattenimento televisivo X Files, Homeland è stuzzicante quando tratta i topic della dietrologia statunitense ma perde cercando di intendere una sottile apologia del terrorismo saudita; mostrando invece quanto sia ancora pop e ingenuo il modo di trattare alcuni argomenti. 
Cosa che invece non accadeva in Rubicon, al contrario. 

Infine, posso ritenermi soddisfatto in parte per aver in quattro giorni stuprato il mio cervello con supposizioni e paranoia, ma sinceramente non mi capacito per l'Emmy vinto come Miglior Serie Drammatica. 
Voglio dire: non volete darlo a Breaking Bad
Benissimo: c'è Mad Men.

E che cazzo. 




Da segnalare l'ottimo opening:



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