giovedì 6 dicembre 2012

Il Peggior Natale della mia vita. [Recensione]



Una volta erano gli americani che copiavano il nostro cinema, come non citare: Rossellini, Visconti, De Sica che ispirarono un'intera stagione cinematografica.
Oggi, al contrario, ci ritroviamo in una dimensione in cui per far rivivere le nostre pellicole dobbiamo affidarci alle masturbazioni di Quentin Tarantino.

Il Peggior Natale della mia vita rappresenta questo: il sunto della sconfitta del cinema italiano generalista.
Perché è una pellicola che non solo strizza l'occhio a Ti Presento i Miei - Meet The Fockers con una serie di clichè ormai imbarazzanti, ma lo fa anche male.
Perdendoci un occhio. 
Fortunata saga con Ben Stiller, Ti presento i Miei, racconta le patetiche vicende di un fidanzato presentato ai genitori della ragazza; con il suocero che ha la faccia di un ispiratissimo Robert De Niro. 
Qui ci troviamo in una situazione simile; con la differenza che il genero viene invitato ad una festa del capo del suocero e nonostante gli avvertimenti di non dare problemi per non rovinare l'incontro, bam, succede il finimondo.
Come da copione. 

Alessandro Genovesi, che con l'aggettivo "peggiore" sembra cerchi di creare un suo marchio, porta in scena una serie di personaggi stravaganti. Diego Abadantuono e Fabio De Luigi sono i protagonisti più vivaci e a loro agio nella parte mentre ruolo fuori dalle righe per una Laura Chiatti con sigaretta sempre accesa e mai consumata.
Sceneggiatura scritta dal regista e il vecchio mattatore della Gialappa's, che realizza una cornice simpatica.
Ma quando è chiaro dove il film vada a parare, circa dopo il primo quarto d'ora, il cast tira i remi in barca e si lascia trascinare da un copione trito e ritrito.
Divertente la gag con Ale e Franz e carina l'ambientazione.


Dunque per riallacciarci alla riflessione iniziale: mentre altri paesi europei sfornano piccole perle come Quasi Amici o In un mondo Migliore, in Italia si continuano a riciclare storie già viste e riviste, poco brillanti e intelligenti.
Certo, 10 100 1000 volte meglio questo film che Cine Panettoni, ma dato che il potenziale lo abbiamo, non vorrei che accadesse come nel finale della parabola dei talenti.

Con la condanna del padrone - pubblico ormai stanco di rivedere le solite idiozie.

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