domenica 18 maggio 2014

TIFA LA SQUADRA DELLA SCUOLA DEL FIGLIO: LECCESE BRUCIATO SUL ROGO AL GRIDO "BARESE"

Lecce (Le) - Regione Salento



Erano le prime luci dell'alba quando gli inquirenti hanno scoperto il corpo senza vita di Giordano Arese, un trentenne di Lecce.
Dai primi accertamenti risulta che l'uomo è stato arso vivo per aver tifato la squadra del figlio, vincitrice del campionato della scuola.
Complice il clacson suonato dal bambino orgoglioso della vittoria e dalla sciarpa che aveva lasciato sventolare dal finestrino dell'auto, Giordano è stato seguito fino a casa da una folla di suoi compaesani che al grido di "barese" lo hanno crocifisso.
"Mio figlio non seguiva il calcio, non mangiava nemmeno formaggio!" grida la madre mentre nel vicinato qualcuno mormora "hanno fatto bene perché a Lecce si tifa solo il Lecce!"
"Era un monello, la figa gli aveva fattoh maleh alla teshta" l'accusa del nonno. La moglie Antonella che lo ha sempre incoraggiato "Giordano era una brava persona, amava esplorare, conoscere. Non aveva mai dato fastidio a nessuno", si appresta ad iniziare una lotta senza quartiere per avere le spoglie del marito sepolte in terra salentina mentre gli ultrà annunciano di voler fare ricorso al Tar.
Sull'orizzonte una dura battaglia nella regione del sole, del mare e del vento dove si difendono a denti stretti i propri colori.
Giallorossi: rabbiosi e gelosi.


Frantumi®

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