mercoledì 12 dicembre 2012

Per chi attende Lo Hobbit [Tipo Vademecum]

Domani, 13 - 12 - 12, uscirà finalmente uno dei film più attesi dell'anno: Lo Hobbit.



Perchè è molto atteso?

Sicuramente perchè dietro la macchina da presa ritroviamo ancora una volta uno dei registi più acclamati degli ultimi anni: Peter Jackson.
Il suo immenso lavoro sull'adattamento cinematografico del Signore degli Anelli è stato una delle produzioni più importanti del secolo; non solo per numero di Oscar, che insieme a Ben - Hur e Titanic si posiziona tra i primi posti, ma anche per la creazione di compagnie di fornitura e di effetti speciali digitali innovative: Weta Workshop e Digital.
Insomma si tratta di un personaggio che al pari di James Cameroon, ha voluto creare un modo di fare cinema personalissimo. Ed è forse questo l'elemento che più incuriosisce.

Lo Hobbit infatti promette di rivoluzionare il mondo delle proiezioni su pellicola, come 3D e formato iMax, con il 48fps.

Ma cos'è questo nuovo sistema?
Di norma quando si guarda un film al cinema, questo è proiettato in 24fps.
Cioè 24 frame per secondo: il frame rate è il numero di immagini che vengono aggiornate in un'unità di tempoVuol dire che si cerca di raggiungere la fluidità della visuale dell'occhio umano e far in modo che lo schermo proietti alla stessa velocità. Permettendo di sfruttare appieno il potenziale 3D. 
Ciò comporterebbe una diminuzione dello "sfarfallio"(effetto stroboscopico); per dirla in parole povere è quello che succede quando i requisiti minimi di un videogioco non sono supportati dal pc ed abbiamo il classico "scatto intermittente". 
Unica pecca è che non tutti potranno ammirare questo formato perchè 3D 48fps sarà proiettato solo in alcune sale.

Ma Lo Hobbit non è solo questo. 

È il prequel della trilogia dell'Anello.
Che racconta il viaggio di Bilbo Baggins, insieme a 13 nani e il mago Gandalf Il Grigio per recuperare il tesoro sorvegliato dal Drago Smaug. E sarà lungo il percorso che il piccolo Hobbit scoprirà l'esistenza dell'Anello, custodito gelosamente da Gollum.

Dunque si riapre il mondo della Terra di Mezzo e questa volta per spiegate le origini.
Divise in tre parti.
Sì, un libro di 300 pagine in tre capitoli al cinema.
Cosa dite? Lo avrà fatto per soldi? Probabile.
Ciò che conta però, è che se un prodotto è fatto bene, merita questo ed altro.

Ma chi è Peter Jackson? 

Un uomo che potrebbe fare da sponsor a Giorno&Notte.

             
Anche.

Il piccolo Jack sperimenta fin dall'infanzia il Cinema con un debole per il Signore degli Anelli e King Kong. 
Costruisce persino un piccolo modello di tirannosauro che lo utilizzerà poi per la sua serie di corti.
Ma forse complice il fatto che fosse nato nella notte di Halloween, Peter dirige il suo primo lungometraggio infarcendolo di splatter e trash: Bad Taste - Fuori di Testa
Senza dimenticare il meraviglioso e schifosissimo: Gli Schizzacervelli. 


                                    
Stasera che avete per cena? Io una bella bistecca al sangue. Ops.

Aiutato alla sceneggiatura dall'attuale moglie Fran Walsh, scrisse e diresse un film con Michael J. Fox: Sospesi nel tempo. La stessa collaborazione poi la ritroveremo nelle successive produzioni. 

Ma oltre i suoi esordi divertenti e geniali e la trilogia dell'Anello, Peter Jackson non ha detto più nulla. 
I lavori con King Kong e Amabili Resti sono stati opere soporifere illuminate solo da uno straordinario lavoro scenografico e digitale. Nient'altro.
Ed è per questo che attendiamo un nuovo e grande lancio del mito Jackson con Lo Hobbit. 

In attesa di vederlo, vi lascio con questa bellissima e riassuntiva immagine: 

Che sia lui il vero Hobbit?

2 commenti:

  1. Giannandrea Sperti Allora su 2 punti non mi trovi d'accordo, 1 "Amabili resti", che te definsci come "opere soporifere illuminate solo da uno straordinario lavoro scenografico e digitale. Nient'altro." Per mio modestissimo parere, si tende a confondere il "lavoro scenografico e digitale, con la creatività, la stessa che ha dato vita a quelle bellissime scene trascendentali che si vedono nel film, non è il solito P.J. visto nella trilogia, sia per tematiche e sia per riferimenti troppo diversi, è un registra che si riscopre in "Amabili resti", dando una nuova visione di come trattare la dinamica cinematografica del serial killer, è un P.J. ormai lontano da quell' inventiva artigianale e anarchica con cui un tempo si crogiolava nel trash più arguto (Bad Taste, Splatters) o in raffinate biografie immaginifiche o immaginate (Creature del cielo, Forgotten Silver). Io utilizzerei una frase detta nello stesso film di "Amabili resti" dalla protagonista, "in questa famiglia, la creatività è vista come un ostacolo", nelle ormai troppo restrittive e limitanti leggi degli studios Hollywoodiani (vedi il nuovo film di Muccino, stroncato dalla critica statunitense, nonostante il cast stellare). P.J. è senza dubbio un genio ed un'inventore, il P.J. del signore degli anelli è più vicino ad un fan che ad un regista, e come ha sempre detto " io sono un fan, che ha realizzato il proprio sogno ed un films per i fans". Secondo argomento, King Kong, Remake del celebre film degli anni' 30, quindi un remake è sempre un qualcosa di molto difficile da realizzare, soprattutto di un capolavoro cinematografico come King Kong, cmq, sempre a mio modestissimo parere, è una versione molto tecnica anzi, da amatore cinematografico realizzata in chiave moderna, ad esempio Peter Jackson è rimasto fedele ricostruendo per Kong un'inestricabile foresta mai esistita e una New York, esistita soltanto negli anni della Depressione; restituendo alla Skull Island le spaventose creature, ragni e insetti giganti, "censurate" nella versione del '33; e ancora rendendo a Kong, triplicato, il feroce avversario Godzilla. Ma la visione di Jackson va oltre il remake aggiornato, oltre l'interpretazione psicologica, sociologica o politica, rivelando piuttosto un atto d'amore, altamente tecnologico, al cinema americano degli anni '30. L'omaggio a quel cinema e alla sua icona gigantesca è diffuso nel film fin dalle prime battute che si aprono su New York, sui meccanismi di produzione di Hollywood, sulla fotografia, sui colori dei tramonti in Technicolor davanti ai quali si riconciliano Ann e Kong. A discrezione del Times " Il regista neozelandese rinnova allo spettatore tutto il godimento di un cult-movie fondato sulla tradizione letteraria e sociologica del confronto tra bella e bestia, e a questo piacere aggiunge tutte le suggestioni dell'età d'oro del cinema hollywoodiano e così Jack Driscoll, avventuriero nella versione originale, diventa un drammaturgo di Broadway prestato a Hollywood; Carl Denham rimane regista anche in questa versione ma con l'intraprendenza e la magia di Orson Welles a cui aderisce anche fisionomicamente; Bruce Baxter, l'attore di film di serie B, celebra col suo atletismo impeccabile e il suo volto da bel filibustiere Bruce Cabot (l'attore che nella versione originale del '33 interpretò Jack Driscoll) e i divi macho-azione di Hollywood.
    Anche Naomi Watts, dopo Fay Wray nel '33 e Jessica Lange nel '76, trova la sua Ann Darrow, sempre bionda e sempre innocente ma più consapevole e più innamorata di quella "creatura" che per lei combatte e muore. Su tutti i protagonisti maschili primeggia, e non solo in statura, Kong, uno scimmione che ha il volto umano e le emozioni umane di Andy Serkis, già Gollum ne Il Signore degli Anelli. " . Finito ( non parlo di The Hobbito perchè lo vedrò tra poche ore quindi non mi esprimo )

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  2. Faccio una correzione su un errore fatto per la fretta, Cameron girerà Avatar 2 in 50fp ed JJ Abrams girerà Star Trek in 50 fp

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