Saaalve a tutti!
Come scritto nella PREMESSA, servendomi di una narrazione sopra le righe, descrivo il mondo che si cela dietro il lavoro di un cassiere in un bar.
Nel primo capitolo elenco i personaggi più divertenti che ho incontrato e le mie reazioni ad ogni loro richiesta.
Nel secondo all'oggettivistica e cioè a quell'insieme di suppellettili (vedi: bustine di zucchero, acqua, giornale ecc..) messi a disposizione degli avventori ma che..
...vabè lo scoprirete leggendo il blog ogni settimana.
Buona lettura!
[Perché una guida]
- CAPITOLO I
[Tipologie di Clienti - Volti]
PARTE I [I volti del mattino]
PARTE II [Lo Scroccone - Quella signora altolocata]
PARTE III [Il Sordomuto - Il Pignolo]
PARTE IV [L'ansioso - Quello che salta la fila]
PARTE V [Il cliente e il bagno - Il critico]
PARTE VI [Il cliente nostalgico del ventennio]
PARTE VII [Il cliente extracomunitario]
PARTE VIII [Il cliente Mattiniero]
PARTE XI - L'ultimo cliente della giornata
PARTE VIII [Il cliente Mattiniero]
PARTE XI - L'ultimo cliente della giornata
*Driin Driin*
La sveglia biologica ti strilla che è giunta l'ora.
Non ti fidi delle tue sensazioni e controlli l'orologio per accertartene.
Le lancette sono allineate, ad angolo retto: sì, è ora.
Le ghiandole surrenali dicono "basta per oggi" possiamo rilassarci.
"Finalmente" esclami dentro di te. anche questa giornata di lavoro è finita.
Spegni le luci, cala il sipario.
Ti avvii a pigiare il pulsante per abbassare le saracinesche che decreteranno fisicamente la fine di quella giornata.
A rallentatore il dito si appresta a raggiungere il bottone.
Non sei più nella pelle.
Pensi a cosa mangiare.
Bere.
Cosa fare.
Game of Thrones che t'aspetta: "Ehi Marco non sai che finalone!".
Siii, ti mordicchi le labbra e scuoti la testa come a seguire una canzone nella tua testa.
Il dito sta per premere ma…
… Scusateh è chiuso??
*Skrech*
Il vinile che si inceppa.
Le unghie che stridono sulla lavagna.
Chi ha osato interrompere la dolcezza del momento in cui stai chiudendo?
- Trasi Maria ca ete apiertu!"
Eccolo:
L'ULTIMO CLIENTE DELLA GIORNATA.
Che in realtà è sempre una famiglia.
L'ULTIMO CLIENTE DELLA GIORNATA.
Che in realtà è sempre una famiglia.
Di generazione in generazione i commercianti raccontano le vicende di questo personaggio, fastidioso come una zanzara nel cuore della notte e invadente come un innamorato, per spaventare e ammorbare i dipendenti che vogliono andare a casa prima dell'orario di chiusura.
Perché l'ultimo cliente della giornata si appresta ad entrare in un locale sempre e soltanto in quel lasso di tempo in cui avverte nell'aria l'odore di "è finita la giornata andiamo a casa!".
Attirato dunque da una legge fisica non scritta ma sicura come la morte.
Veniamo a noi, però.
In una realtà alternativa l'altro Marco è già steso sul letto a mangiare qualche schifezza e godersi la puntata di un telefilm.
È felice, spensierato: rilassato.
In un'altra realtà ancora c'è Marco che sta scorrazzando per le strade di una città cibernetica con le sue compagne robot.
È felice, spensierato: elettrizzato.
Poi c'è quell'altra realtà alternativa, ai confini dell'universo, tra il bosone di Higgs e la galassia Mac Donalds, in un bugigattolo di pianeta chiamato Terrazza, Marco è in giro con la sua gang a spacciare droghe psicotrope e rubare autoradio.
È felice, spensierato: deciso.
Infine ci sono io col dito sul pulsante "chiusura saracinesche" e gli occhi lucidi, a gridare dentro di me "Stavo per chiudere..".
Intanto, loro sono lì.
Una famiglia di esseri umani usciti da qualche racconto dei Piccoli Brividi.
Non parlano italiano: biascicano parole tra l'arabo e la lingua dei Dothraki.
- Allora Maria ce pijamu?
- Nu sacciu.
- Li strei ce bolenu?
- Mamma tegnu fame ogghiu le gingomme.
Si avvicinano alla cassa.
- Prego.
Il padre, suppongo, ha le braccia corte e la pancia ha un orbita grande quanto quella di Giove, la maglia a righe sembra imitare alla perfezione la superficie striata del pianeta.
Fa un gesto particolare per afferrare il portafoglio nella tasca destra sulla natica destra.
- Ce pigghi?
- Le gingomme.
- E mena.
Io continuo ad osservarli come Mainardi nella foresta amazzonica.
- Allora nu cafè, nu cappuccinu, le gingomme e nu gelatu?
- Ce celatu uei?
- Quistu culla cioccolata.
Eh, vallo a scegliere adesso.
Il bambino si arrampica sul frigorifero come una scimmia ammaestrata, afferra l'ultimo gelato e lo scarta.
- Apposto, allora un caffè, un cappuccino, le gomme e quel gelato no?
- Si, vai.
- Sono 5 e..
- PAPA' PAPA' VOGLIO PURU IOU LU CAPPUCCINU!
- Te lu bio sicuru no??
- SIneee!
- Aggiungimi anche questo.
- Allora un caffè, un cappuccino, le gomme..
- Antonio ma lu café pe casa lu tenimu?
- E ce sacciu?
- Dai facimulu. Senti famme puru menzuchiulu in do buste de stu cafè.
L'occhio ormai è partito col tic.
Nella tua testa hai afferrato il tuo mitragliatore e impugnandolo come Al Pacino in Scarface li ammazzi tutti.
"VOLETE FARE LA GUERRA A ME?? FACCIAMO QUESTA GUERRA"
RATTATATATATATATATATATATA.
- Scusa aggiungi puru stu lecca lecca.
- Ok. Ok. Ok. Ecco a voi lo scontrino. C'è qualcos'altro?
Mentre lo dici ti lasci andare ad un sorriso sarcastico.
- No appostu!
Pagano.
Lasciano i 5 scontrini che t'hanno fatto battere e si siedono.
Si siedono.
Con le luci spente.
Niente, non c'arrivano da soli.
Allora cerchi di farglielo capire.
"Stasera anche se è TARDI fa ancora caldo no?"
"Mamma mia che ora TARDA che s'è fatta no?"
Nada.
Solo qualche cenno, abbozzi di compiacimento.
Sorrisi e "teni ragione!"
Succede qualcosa, all'improvviso.
"Oh sciamu ca mo ncigna la *Maria De Filippissi!"
La televisione mi è venuta in contro, come sempre.
E alla fine, dopo aver lasciato tutto sui tavolini, si alzano e vanno via.
Succede qualcosa, all'improvviso.
"Oh sciamu ca mo ncigna la *Maria De Filippissi!"
La televisione mi è venuta in contro, come sempre.
E alla fine, dopo aver lasciato tutto sui tavolini, si alzano e vanno via.
Hai solo tre quarti d'ora di ritardo e la fiducia nell'umanità sotto i piedi.
Come sempre.
marcodemitri®
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