La più grande invenzione, dopo le lenti a
contatto, è il WiFi.
Collegarsi con la rete wireless ovunque si
voglia e superare quella lentezza tipica del 3G – che per me è una grande
cretinata – è una delle soddisfazioni più grandi dell’uomo tecnologico. Ma non
solo. Pensate a me, che in un bar, sono costretto a dire sempre "hai ragione" ad un esaltato che ti racconta di come non ne può più della vita sulla terra e di quanto sia prossimo al suicidio, mi invita anche a provarlo.
"Basta", esclamo, "voglio tornare a casa, voglio il Wifi."
Mi ricordo che esiste una rete cittadina. Così, dopo aver armeggiato un po' con il mac e riportato il mio numero di cellulare, mi arriva un messaggio con password e username.
Fico, penso, è così che si diventa terroristi.
In pochi attimi risulto "Connesso", che bella parola, tra l'altro.
Fico, penso, è così che si diventa terroristi.
In pochi attimi risulto "Connesso", che bella parola, tra l'altro.
Ora,
ogni volta sorseggio un caffè, posso isolarmi e fare la smorfia del
folle che non vuole parlare con nessuno.
Come questa:
"Ma guarda
quello è malato del pc. Lasciamolo stare, in caso ci contaggia”.
E te lo dicono mentre si fotografano con l'iPhone e inviano il tutto su whatsup,
gli stronzi.
marcodemitri®
marcodemitri®
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